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Sfumato

 
 
  CATERINA D'ALESSANDRIA
copia dal Legnanino
Sfumato lapis
cm 50x70
 
 
 
 
 
 
MADONNA COL BAMBINO

Sfumato lapis
cm 40x50
 
 
 
 
Cernia

lapis su carta

cm 20x30




 
 
San Pietro
 
lapis su carta
cm 20x30
 
 
 
 
 

 
 
CRONO 
(work in progress)
 
 lapis e  pastelli su carta
cm 70x100
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Michela B.
 
lapis su carta
cm 50x60
 
 
 
  

lapis su carta
cm 50x70
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
Timonem
lapis cm 5x5 

 
 
 






 "LA CINEPRESA"

lapis su carta
cm 30x40 







DISEGNO DAL VERO 




IL FIORE DI STEFANO ALLA COSTA

lapis
cm 50x60




 

IL GUARDAROBA CON LE CANNE DELLA COSTA
lapis
cm 30x40 
 
 
 
 
 
 

lapis su carta
cm 50x60







lapis su carta
cm 50x70







lapis su carta
cm50x70



 

lapis
cm 50x70 






lapis
cm50x70








lapis
cm 35x50



  Raccolgo i miei pensieri sull'arte e dintorni nel mio libro "Dal quotidiano ai mondi paralleli",      

 

Estratto dal paragrafo "Del disegno come copia interpretata della realtà"

Il potere dell'immaginazione
 
  "Nel disegno bisogna lasciare un margine all’osservatore, lasciargli il suo spazio, dove interpretare e riconoscere, secondo i suoi sentimenti.  Il disegno è pur sempre un’interpretazione. Chi disegna cambia le ombre, altera i chiari e gli scuri della realtà; il disegno non è identico alla realtà e non è il suo scopo finale. Il disegno lascia all’osservatore un grande margine per Immaginare: dalla schizzo di progetto, alla copia interpretata, al fumetto, al bozzetto di moda."
 

Il gioco della Visione

"E’ auspicabile un disegno che non sia una perfetta riproduzione del vero, perchè a ciò c’è il vero ad esser vero. La funzione del disegno è "l’immaginazione del reale”. Non si cerchi, disegnando, di riprodurre un esatto vero. Si giochi, col segno con le ombre e con le misure, mantenendo una relazione con il vero, il senso complessivo, l’essenza. E’ lecito perciò aumentare o ridurre un’ombra, in dimensione e in scuro, sfumare all'infinito se questo serve alla comprensione delle parti, migliora la visione d’insieme per capirne le relazioni reciproche. Nel disegno bisogna lasciare un margine per chi osserva, lasciare spazio all’osservatore, di interpretare per riconoscere. E' il gioco della Visione.